Verso una psicosomatica da lavoro
di Vezio Ruggieri
Editore: Edizioni Kappa
Data: Roma, 1984
Con queste note non intendiamo fornire al lettore dei quadri fenomenologici di patologie da lavoro né delle classificazioni nosografiche, ma proporre degli schemi concettuali che consentano di cogliere i momenti patogenetici (psicofisiologici) intermedi che dalla situazione-stimolo lavorativa portano alla patologia. In altri termini la nostra attenzione si pone sull’insieme delle trasformazioni psicofisiche dell’organismo che insorgono in rapporto al processo lavorativo e che rappresentano la premessa, la condizione di base per l’insorgenza di patologia. Infatti noi pensiamo che la patologia non sia mai un misterioso evento improvviso ma che essa maturi all’interno di processi di risposte che originariamente possono avere anche un significato adattativo nei confronti delle sollecitazioni ambientali. A nostro avviso è proprio questa consapevolezza che manca nell’inquadrare i processi morbosi da lavoro, in cui di solito invece l’attenzione del medico e dello psicologo si concentra prevalentemente o sulle situazioni stimolo lavorative o sulle risposte finali che hanno assunto il volto e la forma di malattia. In altri termini non ci interessa esaminare soltanto il tipo di lavoro (se ripetitivo, monotono, stressante etc.) né soltanto correlare questo con i comportamenti finali (per esempio depressione o patologia psicosomatica) (tutti peraltro eventi importantissimi) ma, evidenziare le fasi intermedie che da una condizione di lavoro, per esempio ripetitivo, portano ad uno stato depressivo.